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mercoledì 4 Dicembre 2024

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    Perché il vetro è la scelta numero uno dell’industria farmaceutica?

    Per la produzione di packaging sicuri per il settore farmaceutico si ricorre, sin dal XVII secolo, al vetro. Conosci le motivazioni di questa scelta?

    La perizia dei vetrai consentì per lungo tempo di modellare gli imballaggi destinati ai medicinali secondo le forme richieste e la tipologia di contenuto, personalizzando inoltre i colori di bottiglie e barattoli affinché i prodotti risultassero distinguibili e commercialmente appetibili. 

    I vantaggi del packaging in vetro

    Con l’avvento dell’industrializzazione la situazione è rimasta immutata: il vetro si è confermato l’alleato ideale per il comparto del packaging farmaceutico.
    La stabilità chimica e l’inerzia di tale materiale creano infatti una barriera impermeabile contro i batteri, certificano l’inalterabilità delle proprietà del prodotto contenuto e assicurano le specifiche necessità di confezionamento e conservazione dei farmaci.

    Le proprietà appena citate, unite alla resistenza agli sbalzi termici, promuovono l’utilizzo del vetro per quei farmaci che vengono sottoposti a “procedimenti ‘stressanti’, come la sterilizzazione, il congelamento e la liofilizzazione” (fonte: bormiolipharma.com). 

    La classificazione

    Il vetro per uso farmaceutico è prodotto in due colorazioni: bianco trasparente e giallo ambra. La seconda consente di ridurre la trasmissione luminosa e, per questo motivo, risulta ideale per proteggere i farmaci sensibili alla luce.

    La classificazione del materiale dipende anche da altre caratteristiche. In funzione della forma farmaceutica contenuta, il vetro può essere:

    • tipo I (borosilicato) → prescritto per farmaci iniettabili in forma liquida e per i trattamenti più delicati.
    • Tipo II (sodico-calcico) → contiene le soluzioni somministrate per via endovenosa. La sua notevole resistenza dipende dal trattamento effettuato sulla sua superficie. 
    • Tipo III (sodico-calcico) → molto versatile, adatto per farmaci in forma solida o liquida (ad uso esterno od orale), o iniettabili da prepararsi in maniera estemporanea.

    La qualità al centro della produzione

    La produzione dei contenitori in vetro per il settore farmaceutico si articola in tre fasi: all’operazione di fusione, per l’esatta vetrificazione delle materie prime, segue quella della formatura: le gocce fuse vengono modellate all’interno di uno stampo e soffiate fino ad assumere la forma definitiva.
    Il processo si conclude con la ricottura, lavorazione con cui si stabilizza la struttura e se ne aumenta la robustezza. In questa fase possono essere effettuati trattamenti secondari per incrementare le prestazioni dei prodotti (ad es. solforazione o siliconatura).

    Centrali, in ambito farmaceutico, risultano i controlli di qualità effettuati lungo tutta la catena produttiva, dalle materie prime sino al prodotto finito. La sicurezza degli imballaggi e del loro contenuto si muove in completa sinergia con l’eccellenza garantita e offerta dal vetro.

    Il tema sostenibilità

    Un’eccellenza che si misura anche in base alla sostenibilità ambientale del materiale. Per le tipologie II e III sono già in commercio soluzioni in vetro riciclato, che impiegano materiali provenienti da filiere certificate per uso farmaceutico.
    Parallelamente, si stanno sviluppando progetti per la realizzazione di forni a ridotte emissioni, grazie a tecnologie e processi industriali innovativi.   

    Fonti: meglioinvetro.it, assovetro.it, bormiolipharma.com

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