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giovedì 5 Dicembre 2024

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    Tecnologia Oxy Fuel: in Friuli si allena il percorso sostenibile della filiera italiana del vetro

    L’industria italiana del vetro procede convintamente verso la transizione energetica. Per raggiungere l’obiettivo si mettono in gioco innovazione e tecnologia, un connubio prezioso verso un’industria sostenibile e scarsamente energivora, come testimoniato dall’esperienza dello stabilimento O-I di Villotta di Chions, in Friuli-Venezia Giulia, mediante l’adozione della tecnologia Oxy Fuel.

    La tecnologia Oxy Fuel e il riutilizzo circolare

    Lo stabilimento in provincia di Pordenone ha avviato un progetto per l’utilizzo della tecnologia Oxy Fuel, che sfrutta dei bruciatori ossigeno-combustibile per ottimizzare la capacità di combustione dei forni.
    Tale sistema ha promosso una riduzione del consumo di energia superiore al 38% e una contrazione delle emissioni prossima all’80%. Si tratta di un incredibile vantaggio, considerando gli 1,1 miliardi di metri cubi di gas consumati annualmente dall’industria del vetro, responsabile del 2% dei consumi nazionali.

    Come si anticipava, l’utilizzo dell’ossigeno nei forni per la fusione del vetro migliora l’efficienza e riduce l’inquinamento derivante dai processi di combustione industriali. Inoltre, il riutilizzo circolare del calore proveniente dai fumi ha permesso di preriscaldare il rottame di vetro, registrando consumi di energia notevolmente inferiori nella fase di fusione. 
    Non da ultimo, anche l’acqua impiegata per assorbire il calore di scarto delle attrezzature, è stata ri-utilizzata per riscaldare gli ambienti dell’officina.

    La decarbonizzazione del settore

    Come dichiarato da Marco Ravasi, Presidente di Assovetro, la tecnologia Oxy Fuel rappresenta una delle possibili soluzioni per il comparto del vetro, che dispone, ad oggi, di “un portafoglio diversificato di alternative tecnologiche, quali: l’uso diretto di energia elettrica prodotta da rinnovabili, green fuels come idrogeno o biometano, cattura della CO2”.

    L’esempio dello stabilimento friulano conferma gli intenti di una filiera che nell’ultimo cinquantennio si è spesa fortemente per la decarbonizzazione del proprio sistema produttivo, mediante la riduzione dei consumi energetici (-70%), l’alleggerimento dei prodotti vetrosi (-30%) e il dimezzamento delle emissioni di anidride carbonica. 

    Per procedere su questa strada green, il settore del vetro dovrà ora essere tutelato e favorito da piani e politiche a medio e lungo termine, pensate per lo sviluppo strategico di infrastrutture energetiche. 

    Fonti: assovetro.it, rinnovabili.it

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